Nei soggetti sani i fluidi corporei mantengono le loro proporzioni ideali (60% intracellulare (ICF) ICW e 40% extracellulare ECW). Queste proporzioni cambiano nei soggetti con patologie o malnutriti. Studiando i cambiamenti dei rapporti dei fluidi corporei è possibile comprendere la natura del problema e determinare con maggiore accuratezza le terapie da intraprendere.
La variazione del bilancio dei fluidi extracellulari nella TBW è spesso associato a cattive condizioni fisiche e può rappresentare un indicatore di problemi di salute. Ad esempio una delle funzioni principali dei reni è quella di mantenere un buon bilanciamento tra i compartimenti fluidi intra e extracellulari. Un aumento improvviso dell’ECW può essere associato ad una funzionalità renale non buona. In alcuni casi estremi se l’ECW diventa maggiore dell’ICW si può essere di fronte ad un’insufficienza renale.
Le variazioni di ECW e ICW giocano un importante ruolo in pazienti con patologie cliniche, in ambito ospedaliero, nutrizionale e in ambito sportivo. L’ECW aumenta a seconda del tipo di patologia e il segnale più frequente di questo aumento è l’edema.
E’ dimostrato che la misurazione del peso totale corporeo e del BMI sono indicatori inadeguati per il monitoraggio complesso dei cambiamenti della composizione corporea.
L’analisi della composizione corporea con BIA-Dex offre un notevole aiuto nella valutazione dei fluidi corporei nonchè nella programmazione e nel monitoraggio dello stato nutrizionale.
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Alimentazione e Dialisi
del Dott. Andrea Urso – Dietista – Nutriprof
I cardini della dieta nella IRC ( insufficienza renale cronica) con terapia sostitutiva ( dialisi) sono l’apporto delle proteine, il controllo nell’assunzione di alcuni sale (potassio, fosforo, calcio , sale) ed il controllo nell’assunzione di liquidi, ciò ha come obiettivo l’evitare la malnutrizione in dialisi
Cenni sull’emodialisi
L’emodialisi consiste nel portare a contatto mediante una superficie costituita da una membrana semipermeabile il sangue del paziente, da un lato, con una soluzione opportunamente preparata che viene chiamata: liquido di dialisi, che scorre dall’altro lato.
La membrana artificiale che si utilizza in emodiali si si chiama filtro e permette il passaggio d’acqua e di piccole molecole come l’urea e la creatinina ed evita il passaggio di molecole più grandi (proteine, globuli rossi, ecc. …).
I filtri sono di varia natura, forma e diversa superficie la loro scelta varia in base alle caratteristiche del soggetto. Perché l’ emodialisi sia efficace è necessario un buon flusso di sangue, e perciò viene creata una fistola artero-venosa in un braccio mediante un breve intervento chirurgico in anestesia locale, cioè si collega una arteria con una vena affinché questa si dilati per la preparazione della fistola è necessario in genere il ricovero per alcuni giorni.
Il paziente deve fare molta attenzione evitando di esporre il braccio con la fistola a pericoli che possano danneggiarne il buon funzionamento.
Se il paziente deve essere sottoposto ad emodialisi, in attesa che si crei la fistola, è necessario inserire per un periodo un catetere in una vena di grosso calibro, solitamente la femorale o un’altra vena centrale, ossia nella piega dell’inguine o ai lati del collo.
Aspetti nutritivi
Nonostante le moderne tecniche dialitiche, non c’è dubbio che un buon risultato a lungo termine dipenda anche da un’alimentazione adeguata.
L’inizio della dialisi è un momento delicato della vita del paziente in seguito ai drastici mutamenti delle abitudini.
Anche l’alimentazione cambia, in alcuni casi, da una dieta povera di proteina (dieta aproteica) si passa ad una dieta ricca di proteine ma povera di liquidi.
Con la dialisi vengono eliminate sostanze importanti per la produzione delle proteine ed è necessario quindi introdurre una volta al giorno sostanze come la carne, il pollame, la selvaggina, il pesce, le uova ed i latticini.
Chiaramente in base ai valori rilevati di fosforo verranno consigliate determinati tipi di cibi proteici piuttosto che altri.
La dieta deve essere povera o priva di sale per evitare di aumentare i valori della pressione e un aumento eccessivo di peso.
Il sale aumenta la sete e bevendo anche il peso aumenta, ma è un circolo vizioso da cui è difficile uscire.
La produzione di urina diminuisce gradatamente ed inesorabilmente, è importante quindi regolare l’assunzione di liquidi considerando anche quelli contenuti nei cibi ( minestre, budini, yogurt, frutta e verdura).
Per salvaguardare la salute e il benessere dei pazienti in dialisi si dovrà anche osservare una dieta con poco contenuto di potassio perché è pericoloso per il cuore, limitando alimenti come la frutta secca, i succhi di frutta, alcuni ortaggi.
Un’attenzione anche ai sali dietetici perché contengono poco sodio ma spesso molto potassio.
Durante le sedute dialitiche, se opportuno , vengono rilevati i valori di potassio e sodio in modo da intervenire con un’alimentazione adeguata nei diversi sensi, questo perché spesso nei pazienti appena entrati in dialisi o nella malattia del rene policistico si è notata ancora una buona capacità del rene nell’eliminare il potassio.
Mensilmente o sotto indicazione del medico-nefrologo vengono effettuate le rilevazioni bioimpedenziometriche pre e post dialisi . In questo modo si valutano le variazioni dell’acqua ECW – ICW (extra-intracellulare) e le eventuali variazioni del FFM (massa magra).
Un obiettivo nutrizionale nei confronti dei pazienti in dialisi è quello di mantenere stabili le masse muscolari per non andare incontro a malnutrizione calorico-proteica.
In conclusione possiamo dire che l’alimentazione è un fulcro per il buon mantenimento dello stato di salute generale dei pazienti con IRC in terapia dialitica insieme a un’adeguata efficienza dialitica.
(Milligrammi per 100 grammi di prodotto)
Bibliografia
1.Vincenzo Corcione Francesco Panico . L’alimentazione nel paziente nefropatico basi razionali e
principi dietetici . Casa editrice Masson 2003
2. Toigo G. Nutrizione nell’ insufficienza renale .Manuale di nutrizione artificiale , Masson 1993
3. D’invernois J, Gagnaire R : Educare il paziente. Guida all’approccio medico-terapeutico. Milano mediserve 1998
4. Gianfranco Guarnieri . Dietetica e nutrizione clinica . Biblioteca medica Masson 1998